Nel contesto socio-economico delle sette Regioni alle quali il Programma si rivolge, emergono alcune aree di bisogni sanitari, sostenute da dati di evidenza e condivise con il Partenariato di programma, che necessitano di specifiche politiche di riequilibrio volte a migliorare la capacità dei servizi sanitari e l’accesso agli stessi della popolazione con vulnerabilità socio-economica. Esse corrispondono a rilevanti aree dell’assistenza territoriale, attualmente oggetto di riforma nel nostro Paese, che, pur riguardando ambiti strategici, non sono oggetto di investimento da parte di altri programmi comunitari, nazionali o regionali.
Nel particolare, oltre all’area Contrastare la povertà sanitaria, di cui l’INMP ricopre il ruolo di Organismo Intermedio, il Programma si articola in altre 3 aree per le quali è più urgente intervenire ed è necessaria un’iniziativa nazionale a supporto dell’organizzazione regionale e locale dei servizi sanitari e sociosanitari:
Prendersi cura della salute mentale
L’obiettivo dell’area è rafforzare la resilienza dei servizi sanitari e potenziare la capacità dei Centri di salute mentale, interni ai Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) delle ASL, tramite la sperimentazione di modelli integrati di collaborazione con servizi sociali e Enti del Terzo Settore, orientati alla presa in carico personalizzata della persona con problemi di salute mentale, volta a favorire il recupero dell’autonomia personale e il ripristino delle competenze sociali (recovery).
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Maggiore copertura degli screening oncologici
L’area di intervento, riferita in particolare ai tre programmi di screening organizzati – cancro mammella, collo dell’utero e colon-retto – mira ad ampliare la base delle persone che vi aderiscono, facendo emergere anche le persone che sfuggono all’invito da parte delle ASL e quelle che, pur invitate, non aderiscono.
La mancata adesione di coloro che ricevono l’invito da parte delle ASL è spesso legata sia a una scarsa propensione ad aderire a iniziative di prevenzione sanitaria (talora a causa di un basso livello di istruzione anche per le persone straniere residenti sulle quali agiscono determinanti socio-culturali sfavorevoli e la scarsa familiarità con iniziative di medicina preventiva), sia alla difficoltà a raggiungere i punti di screening per la distanza dall’abitazione o per la difficoltà dei collegamenti.
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Il genere al centro della cura
L’area di intervento intende rafforzare i servizi sanitari per rendere le problematiche della salute di genere centrali rispetto ai percorsi clinico-assistenziali relativi ad alcune delle principali patologie con prevalenza connessa al genere, nella consapevolezza della sua trasversalità e multidisciplinarità.
L’obiettivo è intervenire sull’organizzazione della rete dei Consultori Familiari, per renderli più funzionali alla presa in carico in un’ottica di medicina di genere.